L'impianto di compostaggio
L'impianto di compostaggio di Moraro
45° 55' 2,299'' N, 13° 30' 1.455'' E
45.9178609496, 13.5004043916
L’impianto (che in questo periodo è in fase di revamping) può trattare annualmente fino a 18.000 t di rifiuto costituito dalla frazione umida da raccolta differenziata e dai rifiuti verdi da sfalci e potature in arrivo da tutti i comuni della ex provincia di Gorizia e dai comuni di Duino Aurisina, Sgonico – Zgonik e Monrupino in provincia di Trieste.
Come funziona
Tutti i rifiuti organici che entrano all’impianto di compostaggio vengono controllati nella postazione di pesatura che, mediante un badge di riconoscimento in dotazione a ciascun mezzo che effettua la raccolta, registra automaticamente il carico, il tipo di rifiuto ed il comune di provenienza. .
Mentre il rifiuto verde in ingresso viene depositato su una platea esterna e triturato in attesa di essere miscelato con la frazione umida, quest’ultima viene depositata in apposite vasche di contenimento site all’interno dell’area di ricezione.
Una volta conclusa la miscelazione (mediamente 60% di umido e 40% di verde) e il mescolamento, il composto viene avviato automaticamente alla sezione di ossidazione accelerata.
Tale sezione è composta da 7 corsie lunghe 60 m, larghe 3m delimitate da muri perimetrali. Il materiale depositato nelle corsie viene movimentato da una rivoltatrice che giornalmente lo sposta facendolo avanzare ad ogni suo passaggio di 4m. L’azione della rivoltatrice contribuisce a favorire l’ossigenazione della miscela e il relativo processo di compostaggio. Nell’area di ossidazione accelerata il mix umido / verde permane per 21 giorni.
Tutta l’attività della rivoltatrice viene gestita tramite un software dedicato che monitora i movimenti che la macchina fa muovendosi per l’intera lunghezza delle corsie su un carrello di traslazione. Conclusa la fase di ossidazione accelerata, il materiale viene depositato nell’area di maturazione per un periodo minimo di 70 giorni e movimentato con cadenza quindicinale da una rivoltatrice su gomma comandata da operatore in cabina pressurizzata. È qui che si completa il processo di compostaggio del materiale che, prima di essere reso disponibile, viene sottoposto a un intervento di vagliatura necessario per intercettare eventuali residui non compostabili.
Alla fine del suo percorso il compost viene depositato in un’area dedicata in attesa del suo confezionamento o del prelievo per l’utilizzo; considerando il calo di peso e la perdita d’acqua che caratterizzano il processo di compostaggio, dalla miscela di verde e umido si ottiene una quantità di compost equivalente al 30% del materiale entrato in impianto.
Tutti i locali di trattamento chiusi dell’impianto di compostaggio vengono mantenuti in leggera depressione per favorire l’aspirazione dell’aria che viene poi trattata dai due biofiltri che operano rispettivamente a servizio dell’area di maturazione e di quelle conferimento e ossidazione accelerata. I biofiltri che deodorizzano l’aria aspirata dai locali, sono strutture costituite da grandi vasche di cemento profonde quasi 3 metri al cui interno viene depositato uno strato di legno triturato di spessore di circa 2m. L’aria aspirata dai locali mediante condotte aeree, viene convogliata ad un ventilatore che la insuffla alla base della vasca, da dove risale e attraversa il letto biofiltrante rilasciando le molecole odorigene.
Il compost prodotto viene sottoposto ad analisi di laboratorio che ne certificano la qualità e la sua certificazione viene sempre rilasciata a tutti gli utilizzatori che ne prelevano grosse quantità per uso agricolo.
Il compost viene utilizzato in particolare per le colture vitivinicole ma anche più in generale per la coltivazione di tutti i prodotti agricoli.
Durante le varie fasi del compostaggio residuano anche altri rifiuti che vengono trattati nel rispetto delle norme che regolano il conferimento dei materiali non riciclabili e riutilizzabili.
In particolare i percolati raccolti sulla pavimentazione interna, il liquido generato dai biofiltri, e le acque raccolte nel piazzale di gestione del verde, vengono stoccati in una vasca interrata per essere poi avviati a smaltimento presso centri di depurazione.